Ballottaggio, De Luca chiude infiammando piazza Duomo: “Noi la vera rivoluzione, ci vediamo domenica notte”

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Trombette e tifo da stadio. Cateno De Luca chiude la propria campagna elettorale in bellezza, in una piazza Duomo che più volte è stata teatro dei suoi comizi. Nella sua ultima uscita pubblica ptima del voto del ballottaggio, l’ex sindaco di Santa Teresa non cambia affatto registro, attaccando a testa bassa tutto il mondo del centrodestra locale ma non solo.

De Luca ha sganciato un alone di sospetto sul voto di domenica, facendo un appello al Prefetto: “Mi dicono che qualcuno stia preparando le valige e i pacchi di pasta per cercare di invertire l’esito del voto, io faccio un appello al Prefetto e al Questore affinché vigilino per garantire la regolarità del voto. Se qualcuno farà questi tentativi, dico subito di conservare valige con i denari e i pacchi di pasta, perché saranno spazzati via da una rivoluzione. Io impediró che la sanità locale venga derubata, la volontà è quella di prendere la stroke unit del Policlinico e portarla al Piemonte, ecco l’operazione criminale che c’è dietro la candidatura di Bramanti”.

De Luca attacca anche esponenti dell’imprenditoria locale: “La città è ormai ostaggio delle lobby. C’e il monopolom dei Franza che dura da quarant’anni, ma io porró fine a tutto questo, con me sindaco la concessione della Rada San Francesco non sarà per due o tre anni ma per dieci anni, io vorrò aprire ad altre realtà. Chi ha privato i messinesi del diritto alla mobilità lucrando sui loro diritti ha finito di comandare, ecco la vera rivoluzione”.

Un affondo verso la politica locale, messa davanti alle proprie responsabilità: “Adesso chi ha derubato questo territorio, si dice preoccupato della fuga dei giovani. Gli stessi che hanno pensato solo al futuro della propria famiglia, uccidendo la meritocrazia, adesso si preoccupa dei figli dei messinesi. E una vergogna. Noi siamo la parte sana, la parte buona della città, che vuole dire basta alla casta e per farlo basta un colpo di matita. Io sarò il rappresentante di tutte queste persone”.

 Una risposta secca a Rasconá e Briguglio, che lo hanno attaccato negli ultimi giorni: “Non mi stupisce che Rasconá abbia nominato Genovese, d’altronde è lui il vero candidato sindaco. Briguglio ha fatto un’uscita sciocca. Temevano il mio arresto pure quando sono dicentadi sindaco di Santa Teresa, ebbene ho finito il mandato. Queste persone vadano a guardare cosa ho fatto in quegli anni, con me il Comune di Santa Teresa paga la Tari piu bassa della Sicilia. La stampa? Se si agisce con onesta e terzieta io faro lo stesso, non voglio una stampa asservita e disattenta”.

tratto da messinaoggi.it

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