Masterplan e Patto per il Sud: Cateno De Luca si potrebbero perdere 150 mln di euro per mancanza di progettazione del Comune di Messina. Inoltre l’amministrazione potrebbe perdere ulteriori fondi per il rischio sismico. Nessun finanziamento anche per le aree protette come la riserva di Capo Peloro (Laghi Ganzirri)

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“Dai dati oggettivi riportati nei due strumenti principali di finanziamenti che ci sono in atto, Masterplan e Patto per il Sud – Regione Sicilia, i dati sconfessano clamorosamente le recenti affermazioni del Sindaco Accorinti sia per gli importi citati sia per il livello progettuale di ogni singola opera. Si potrebbero perdere fondi per 150 mln di euro”.

A dirlo stamani durante una conferenza stampa nella sua sede elettorale l’on. Cateno De Luca, candidato a sindaco per le prossime elezioni amministrative di Messina.

“Accorinti – prosegue De Luca – di recente ha detto  che in atto in città ci sono 11 cantieri pronti a partire per la messa in sicurezza dei torrenti perché sono stati finanziati e altri 25 sono stati validati e in generale a Messina sono arrivati 300 milioni di euro”. In verità Nessun cantiere  per la messa in sicurezza dei torrenti – prosegue De Luca – è pronto per partire perché i progetti ancora sono a livello preliminare tranne quello riguardante  la messa in sicurezza del  torrente Cataratti – Bisconte,  progetto esecutivo risalente al Sindaco Buzzanca, per il quale sono state avviate le procedure di gara in questo momento e l’inizio dei lavori avverrà non prima del mese di settembre 2018 per l’inerzia, di oltre tre anni, dell’amministrazione comunale che non ha proposto l’inserimento di tale progetto né nel patto per il sud né nel Masterplan nonostante fosse di livello esecutivo pur se non cantierabile. Nella rimodulazione di Giunta regionale di agosto 2017 viene inserito nel Patto per il Sud il progetto di messa in sicurezza del torrente Cataratti – Bisconte  in quanto era munito di tutti i parere ma non ancora cantierabile in quanto non approvato dalla commissione regionale lavori pubblici. Ma ci ha pensato il commissario straordinario contro il dissesto idrogeologico ad approvare il progetto qualche mese fa sostituendosi all’inerzia dell’amministrazione comunale”.

“Soprattutto l’affermazione che bisognava fare progetti seri ed esecutivi – prosegue De Luca –  è una ulteriore mistificazione del sindaco Accorinti: non solo in quasi cinque anni nessun progetto è stato reso esecutivo e cantierabile da questa amministrazione comunale ma quando si è avuta la possibilità di avere le risorse per creare un parco progetti esecutivi e cantierabile.  Accorinti non ci ha pensato, infatti durante la redazione del Masterplan, non è stato previsto un apposito fondo rotativo di progettazione (anche 10 milioni era sufficienti)  relativi ad interventi con finalità di sviluppo nei settori medesimi del Masterplan, così come previsto dalla delibera CIPE n. 26 del 10 agosto 2016 che consente, tra l’altro, anche la redazione di un  piano di rafforzamento della pubblica amministrazione mediante l’assegnazione di apposite risorse ai comuni per il potenziamento dei propri uffici tecnici.  Con Delibera CIPE n. 26 del 10 Agosto 2016 sono state assegnate alla città di Messina a valere sulle risorse FSC (Fondo sviluppo e coesione) 101.184.859,98 milioni di euro, tanto quanto le città di Palermo e di Catania, per 40 progetti. Le risorse del Masterplan  di Messina son state suddivise per Aree Tematiche con i seguenti importi: Infrastrutture 170 milioni di euro (Messina 5 interventi); Ambiente 33 milioni di euro (Messina 14 interventi); Sviluppo economico e produttivo 57 milioni di euro (Messina  tre interventi);Turismo e cultura 56 milioni di euro ( Messina 8 interventi); Sicurezza e cultura della legalità (Messina un intervento); Altro 16 milioni di euro (Messina 9 interventi per Edilizia scolastica e inclusione sociale). Tutta la fase della concertazione è stata seguita dal Comune di Messina dall’Ass.re Guido Signorino in quanto delegato dal Sindaco per i rapporti con la città Metropolitana e dall’Ing. Giacomo Villari. Se alla data del 31 dicembre 2019 non saranno consegnati i lavori saranno revocate tutte le risorse già assegnate. Il rischio è identico ai fondi FAS 2007 – 2013 (fondi per le aree svantaggiate) che per assenza di obbligazioni giuridicamente vincolanti al 31 dicembre 2015 ha causato la revoca di ben sei ben miliardi di euro.

“Abbiamo appurato – spiega anche l’assessore designato Massimiliano Minutoli – dalla pubblicazione del decreto sulla gazzetta ufficiale del 13 dicembre 2017 sulla possibilità di ottenere finanziamenti per le progettazioni esecutive sugli immobili pubblici e comunali, che il comune di Messina pur partecipando con 4 progetti ammessi a finanziamento per 200 mila euro è stato escluso per la mancanza della presentazione della rendicontazione prevista. Invece,  ad esempio Santa Teresa ha ottenuto finanziamenti per 100 mila euro per progetti, ma se vediamo a Messina non c’è la Ettore Castronovo chiusa da anni”.

“Bisogna – ha detto pure  l’assessore designato Salvatore Mondello – iniziare ad affrontare i problemi del territorio con delle visioni strategiche, che consentano di affrontare tutte le questioni aperte o le criticità, non nell’emergenza ma preventivamente. Questo attraverso la tripartizione, pianificazione –programmazione, progettazione ed esecuzione, facendosi trovare pronti alle opportunità derivanti dai vari canali di finanziamento”.

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