Scuole non a norma, zero servizi e finanziamenti persi: De Luca attacca

Categoria: Rassegna Stampa Amministrative 2018 Commenti: Nessun commento
Il deputato e candidato sindaco Cateno De Luca dedica un approfondimento alla situazione dell’edilizia scolastica in città. Duro attacco nei confronti dell’amministrazione Accorinti, definita incapace di saper attrarre i fondi necessari per la messa in sicurezza delle scuole, tutte non a norma.

 

Martedì, 6. Marzo 2018 – 12:26
politica

“Lo specchio dell’involuzione di questa Amministrazione e dell’intera struttura burocratica è la perdita di finanziamenti per la mancata partecipazione ai vari bandi: vedasi in l’ultimo stanziamento di 20 milioni alla provincia di Messina con fondi assegnati dalla Legge di Bilancio 2017 dello Stato per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e adeguamento sismico degli edifici scolastici con 27 interventi cantierabili nella provincia di Messina e solo un finanziamento alla città per la scuola media di Santa Lucia Sopra Contesse per il recupero delle aree vandalizzate”. A dirlo è il deputato Cateno De Luca,candidato a sindaco di Messina durante la conferenza stampa sulla situazione delle scuole e relativi servizi.

Sicurezza: “Sul fronte della sicurezza – prosegue De Luca – la situazione è vergognosa anche in relazione ad ulteriori finanziamenti ottenuti e persi da questa Amministrazione Comunale: in merito si cita la vergogna più recente rappresentata dal Decreto del 13 dicembre 2017 del Ministero dell’Interno avente ad oggetto “Contributo erariale per il finanziamento delle spese di progettazione definitiva ed esecutiva relativa ad interventi di opere pubbliche”. La città di Messina viene ammessa con quattro interventi di progettazione per oltre 200 mila euro e successivamente li perde perché non ha integrato la documentazione richiesta dallo stesso Ministero. Quasi tutte le scuole della città non sono in regola con le norme antisismiche e necessitano di adeguamenti strutturali. Secondo le relazioni dell’Ufficio tecnico comunale, ma soprattutto da quanto emerge dagli estratti del MIUR, nessun edificio risulta in regola con le norme antisismiche. È necessario prioritariamente prevedere adeguamenti strutturali per i quali, però, non si riscontrano progetti. Interventi urgenti per assicurare condizioni di sicurezza agli studenti, agli insegnanti, agli operatori e alle famiglie”.

Servizi: “Le scuole – dice ancora De Luca – vengono chiuse anche fronte dell’inerzia della amministrazione comunale: un caso da citare per tutte le scuole chiuse è quello  riguardante i villaggi di Spartà – Acqualadroni – Tono – Massa San Giorgio – Piano Torre – San Saba – Rodia – Ortoliuzzo, oggetto di ampia petizione popolare mai riscontrata dall’Amministrazione Comunale. Così come le numerose scuole chiuse nei villaggi a sud della città divenute in gran parte oggetto di vandalismo e discariche a cielo aperto nella totale indifferenza dell’Amministrazione Comunale. Spesso le chiusure di alcuni plessi scolastici è dipeso dalla diminuzione della popolazione scolastica ed in alcuni casi da problematiche connesse ai plessi scolastici: in entrambe le ipotesi però è stato leso il diritto allo studio in assenza di un servizio di trasporto scolastico che potesse alleviare il disagio patito dagli studenti e dalle rispettive famiglie abbandonate ai molteplici disagi quotidiani. E che dire del servizio mensa sospeso da oltre due anni, con le famiglie costrette ad arrangiarsi alla meno peggio, non dimenticando anche gli 80 posti di lavoro generati dall’indotto”.

Rapporto con Università: “Altre opportunità perse nel campo del lavoro – continua De Luca – sono dovute al mancato collegamento tra Comune e Università di Messina. Quest’ ultima deve aprirsi al territorio e tenere conto delle esigenze pratiche e quotidiane della società peloritana: basta con l’autoreferenzialità ed i baronati finalizzati alla mera gestione delle poltrone e delle attività in chiave lobbistica e clientelare. E’ indispensabile redigere il “Patto della filiera produttiva” tra il Palazzo Municipale, l’Università ed il mondo delle imprese al fine di creare la filiera formazione/lavoro con strategie di delocalizzazione ed incubatori di impresa per creare sviluppo e posti di lavoro. Basta con i corsi di laurea creati in base ai soggetti che devono occupare le cattedre: meglio corsi di laurea collegati al mondo del lavoro e delle imprese rientranti nel Patto.  Il Palazzo Municipale dovrà individuare apposite aree già munite di tutte le autorizzazioni e nulla osta per consentire in tempi prestabiliti e certi le strategie di delocalizzazione di imprese che assumono il personale specializzato dai corsi di laurea dell’Università istituiti in base alle prospettive lavorative programmate nel Patto”.

Le priorità da individuare nel settore scolastico sono quattro: mensa, trasporti, edilizia scolastica e sport di base. Per ottenere ciò – ha detto il prof. Roberto Enzo Trimarchi – bisogna partire da una profonda trasformazione di Palazzo Zanca, accorpando le competenze di assessorati e dipartimenti. Occorre creare delle cittadelle della Culturache siano da volano per il rilancio dell’intera area della città, incrementando il tempo pieno- prolungato per venire incontro alle esigenze delle famiglie. A questo va ad aggiungersi l’offerta di asili nido e sezioni di Primavera (da 2 a 3 anni)”. “Ancora una volta – ha detto pure l’assessore designato alle Infrastrutture Salvatore Mondello – ci si sofferma sulla necessità di attivare totalmente la filiera relativa alla programmazione, la progettazione, l’esecuzione e la gestione. Ciò può avvenire attraverso delle dinamiche che vedono impegnate sia l’amministrazione, sia i dipendenti. La prima attraverso un’oculata campagna di conoscenza deve provvedere ad una consequenziale programmazione mirata, la seconda, attraverso la creazione di nuclei di progettazione ad hoc, deve ottenere il duplice risultato di valorizzare i dipendenti tecnici e allo stesso tempo attingere alle numerose opportunità offerte dai vari bandi che annualmente vengono proposti per le varie tematiche relative al patrimonio edilizio scolastico”.

tratto da Tempostretto.it

clicca qui per leggere  l’articolo originale 

 

Lascia un commento